venerdì 18 settembre 2009
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Il “Pacchetto sicurezza” dovrebbe garantire maggiore tranquillità ai cittadini italiani: ma non è così. Il corpo del provvedimento è direttamente rivolto contro i migranti, rappresentati come principali responsabili della presunta crisi di sicurezza nella quale il nostro paese sarebbe precipitato. Una sensazione indotta e immotivata. I “clandestini” sono – in gran parte - persone che lavorano onestamente ma che non possono regolarizzarsi perché l'attuale legge sull’immigrazione non lo permette.
Oltre gli aspetti tecnici, che pure hanno conseguenze drammatiche per le famiglie di migranti (difficolta' di riconoscere i bambini alla nascita, di sposarsi, di avere una casa) e' urgente valutare gli aspetti culturali: la segregazione e la delazione come termini per la “convivenza civile”! E chiaro che questa legge significa più sofferenza e meno sicurezza, per i migranti ma anche per i cittadini italiani. Una legge ingiusta e sbagliata, nella sostanza inumana e razzista. Una legge da contrastare anche attraverso opportune strategie di obiezione.
Come realtà sociali, associazioni, movimenti, partiti, sindacati, cittadini, persone, impegnati quotidianamente nella ricerca di un percorso di convivenza civile e responsabile tra le tante diversità, denunciamo il rischio che questo provvedimento del governo sia una fonte di problemi e di discriminazioni. Per questo siamo impegnati a costituire una rete di contrasto culturale e di obiezione al provvedimento di legge per evitare e denunciare i soprusi e le ingiustizie che questa legge inevitabilmente provocherà. Chiediamo pertanto ...
- di abbandonare la cultura della divisione e del “capro espiatorio”, una cultura che deresponsabilizza e spinge a cercare sempre in qualcun altro la causa dei nostri problemi;
- di affrontare concretamente il problema dell'irregolarità con misure appropriate, che vanno dagli aiuti e convenzioni con i paesi di provenienza per favorire un'immigrazione legale, all'emersione e regolarizzazione di tutti gli irregolari presenti con un lavoro o una famiglia;
- di impedire che la legge Bossi-Fini continui a generare nuovi irregolari, causa la perdita del lavoro, introducendo l'allungamento dei periodi consentiti di disoccupazione;
- di rafforzare il sostegno pubblico a tutte quelle associazioni del terzo settore che con senso civile si occupano del disagio sociale;
- di non impedire alla scuola di continuare ad essere la più grande palestra di incontro delle culture nel nostro paese.Ci auguriamo, quindi, che il dibattito che si è aperto diventi un'occasione per affrontare seriamente le questioni legate al fenomeno migratorio; un'opportunità di chiarire che non esiste alcuna emergenza sicurezza affinché vengano garantiti i diritti fondamentali dei cittadini stranieri che vivono, lavorano e contribuiscono alla vita sociale e culturale del nostro paese e perché si ponga fine al processo discriminatorio nei loro confronti.
LE ADESIONI vanno inoltrate a: ioaccolgo@gmail.com
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